Contratto di locazione con cedolare secca

Contratto di locazione con cedolare secca

Al momento della stipulazione di un contratto d’affitto si possono scegliere diversi regimi, tra cui la cedolare secca. Il contratto di locazione con cedolare secca consiste in un accordo tra due parti per l’affitto di un immobile, in cui la cedolare secca è un regime facoltativo, che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (dal reddito dell’immobile).

Per i contratti registrati con cedolare secca non sono dovute le spese per la registrazione e l’imposta di bollo, le quali normalmente vanno pagare per nuovi contratti, rinnovi e risoluzioni.

Contratto di locazione con cedolare secca

Contratto di locazione con cedolare secca – dettagli

La cedolare secca è una modalità di imposizione fiscale per l’affitto di un immobile ad uso abitativo. Il proprietario dell’immobile che sceglie la cedolare secca al momento di registrazione del contratto non è più tassato in base alla propria aliquota marginale Irpef, ma in misura fissa del 21% (o 19% per immobili a canone concordato).

Questa modalità di imposizione fiscale interessa il privato che sceglie di affittare un immobile ad uso abitativo, senza escludere le pertinenze immobiliari (un bene mobile, o immobile destinato in modo durevole al servizio, all’ornamento o al miglioramento qualitativo del bene principale). La cedolare secca interessa anche gli inquilini chiaramente.

Il contratto di locazione con cedolare secca prevede due diverse aliquote, una del 10 e una del 21 per cento, vengono applicate in modo diverso a seconda della tipologia di contratto, se a canone concordato o a canone libero.

Contratto di locazione con cedolare secca

Il contratto di locazione a canone libero si riferisce alla libertà all’importo sul canone d’affitto. Le parti coinvolte nel contratto possono decidere in modo autonomo qual è la cifra dell’importo che l’inquilino deve corrispondere mensilmente al locatore, ossia al proprietario dell’immobile. È la tipologia di contratto più diffusa.

Un contratto d’affitto a canone concordato prevede una durata minima di tre anni. La scadenza del contratto avviene ogni due anni.

Il valore del canone mensile percepito dal proprietario dell’immobile viene determinato in base agli accordi territoriali tra le organizzazioni dei proprietari e quella degli inquilini o conduttori.

Si stabiliscono con questi ultimi le fasce minime e massime del prezzo d’affitto casa in base a dove si trova l’abitazione. A influire sul prezzo ci sono molteplici fattori che possono essere l’eventuale presenza di aree verdi, infrastrutture, trasporti.

Contratto di locazione con cedolare secca.

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